Teatro delle Lune - Montebelluna (TV) - Associazione «no profit» - Iscritta alla Federazione Italiana Teatro Amatori.
DAL 1990 NEI TEATRI ITALIANI
Il
T
eatro
delle
Lune
viene
fondato
nel
1990
da
Roberto
Conte,
Ermanno
Perinotto,
Renato
Tapino
e
Silvia
Busatti,
provenienti
da
differenti
esperienze
artistico-culturali
(musica,
danza,
teatro);
grazie
a
questa
miscela
prende
corpo
nel
1992
il
primo
allestimento
della
compagnia “LE MAMMELLE DI TIRESIA” di G. Apollinaire, sfrenata farsa surrealista piena di musiche e colori.
Con
la
collaborazione,
per
le
musiche
di
scena
dei
BARBAPEDANA
,
di
cui
Renato
Tapino
è
uno
dei
fondatori,
e
con
il
loro
inserimento
diretto nello spettacolo, si allaccia, per un certo periodo, quasi un patto con il cinema.
Vengono così messe in scena, tratte da famosi film:
“CUORE
DI
CANE”
di
M.
Bulgakov
nel
1994,
“ARSENICO
E
VECCHI
MERLETTI”
di
O.
Kesselring
nel
1995
e
“PARENTI
SERPENTI”
nel
1998
di
C.
Amoroso con il quale si inizia un viaggio dentro il teatro contemporaneo.
Non
manca,
nel
frattempo,
una
piacevole
divagazione
nel
cosiddetto
Teatro
d’evasione
degli
anni
30/50
con
“L’ARMADIETTO
CINESE”
del
1997 di A. De Benedetti.
Poi
di
nuovo
si
tuffa
nel
teatro
contemporaneo:
un
viaggio
in
un
thriller
psicologico
di
straordinaria
fattura
“LA
STANZA
DI
VERONICA”
di
Ira
Levin
nel
2000,
la
commedia
satirica
inglese
di
A.
Ayckbourn
“IN
CUCINA”
nel
2001
e
la
divertentissima
“CHIAVE
PER
DUE”
di
J.
Chapman e D. Freeman nel 2002.
La
compagnia
nel
2003
si
cimenta
in
un
dramma
tragicomico
di
Daniele
Falleri
–
autore
italiano
contemporaneo
di
geniale
creatività
–
il
cui
titolo
“RAPTUS
–
psicodramma
familiare
a
tinte
comiche”
illustra
da
solo
il
tema
e
la
chiave
di
lettura
dell’opera
e
nella
commedia
brillante
“DIARI”
di
P.
B.
Bertoli,
che
mette
a
nudo
le
ipocrisie
e
le
falsità
di
una
famiglia
borghese
attraverso
lo
svelarsi
delle
pagine
dei
diari
che
ognuno
scrive,
forse
proprio
perché
vengano
letti.
In
occasione
della
Giornata
della
Memoria
2006
è
stata
allestita
la
lettura-
spettacolo
“DESTINATARIO
SCONOSCIUTO”
di
K.
Kressman
Taylor,
che
oltre
ad
essere
una
testimonianza
tragica
sull’olocausto,
mette
in
evidenza di come sia labile il confine che intercorre tra vittima e carnefice.
Seguiranno
dal
2007
in
poi
“L’INCIDENTE”
di
Luigi
Lunari,
divertente
piece
che
tra
un
colpo
di
scena
e
l’altro
racconta
le
disavventure
di
un piccolo impiegato di banca che deve rimediare ad una involontaria performance a luci.. rosa della moglie.
Poi
è
la
volta
di
“PICCOLI
CRIMINI
CONIUGALI”
di
Erik
Emmanuel
Schimtt,
lavoro
permeato
da
una
suggestiva
e
sofisticata
atmosfera
noire
che
sfocia
in
un
finale
a
sorpresa.
Finita
la
lavorazione
di
“Piccoli
crimini
coniugali”,
il
Teatro
delle
Lune
si
cimenta
in
un
testo
non
facile,
“L’AMICA
DELLA
TIGRE”
di
Carlo
Terron,
un'efficacissima,
garbata
quanto
graffiante,
divertente
satira
ante
litteram
di
un
sistema
sanitario, benché sui generis, gestito come una vera e propria azienda.
In
seguito
è
Roberto
Conte
a
proporre
il
monologo
“STIVAI”
di
Maria
Sernaglia
e
Gianni
dello
Iacovo
racconto
di
una
vita
fatto
di
ricordi,
il
significato delle cose e dell'esistenza, senza illusioni e senza retorica.
Torna
poi
a
far
spettacolo
(nel
vero
senso
della
parola)
con
“IL
MARITO
DI
MIO
FIGLIO”
raccogliendo
nuovamente
la
sfida
della
genialità
di Daniele Falleri, che affronta il tema attualissimo dell’omosessualità - e dell’omofobia - con garbo ed ironia.
Successivamente
arriva
“LUCI
ED
OMBRE
DELLA
RIBALTA”
di
Jean-Paul
Alegre,
testo
che
racconta
momenti
di
meta-teatro
tra
l’assurdo,
il
grottesco e l’ironico, con le sottolineature musicali, rigorosamente dal vivo, della MARIOTTO BAND.
E’
la
volta
quindi
di
“MALDAMORE”
di
Angelo
Longoni,
un
divertente
ed
intelligente
viaggio
all’interno
della
coppia,
anzi
di
due
coppie,
che vengono messe di fronte alle loro meschinità in seguito alla scoperta – complice la tecnologia - del classico tradimento.
A
fine
2017
vede
la
luce
il
nuovo
(faticoso)
lavoro
“CHI
TI
HA
DETTO
CHE
ERI
NUDO?”,
nuovamente
un
testo
di
Pier
Benedetto
Bertoli,
che
con
la
consueta
arguzia
e
la
forbita
esposizione,
in
tempi
di
liberalizzazione
dei
costumi,
attraverso
una
trama
a
dir
poco
intricatissima,
spesso
indecifrabile
nelle
reali
intenzioni
di
uno
o
più
personaggi,
riesce
a
divertire
e
a
far
riflettere
su
un
argomento
comune
e
fondamentale per l’intera umanità: il sesso.
Montebelluna Treviso
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2019
TEATRO DELLE LUNE
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